martedì 2 marzo 2010


NEL BUIO
voci dalla Resistenza
intervento performativo per piccoli gruppi di spettatori
con Marco Paci, Emanuela Tassini, Elisa Zacco
regia di Nicoletta Zabini

Un esiguo gruppo di spettatori viene condotto in un luogo appartato ed angusto, forse una cantina o una soffitta, un nascondiglio, una stanza della memoria.
Per una ventina di minuti gli spettatori sono sottratti alla propria quotidianità : assisteranno ad una breve ed intensa rievocazione di memorie dagli anni della Resistenza, orchestrate in un concerto di presenze fisiche, gestuali e sonore. Al termine verranno invitati a compiere una piccola azione simbolica.
Il buio, metaforico e materiale, è la situazione: nel buio si manifesta la luce nelle sue differenti qualità di lampada, fiammifero, candela, lanterna, raggio da una grata, pensiero, coscienza, atti, parole.
Lo spettatore diventa testimone, viene condotto ed invitato ad attraversare una soglia.
Nell’assenza di luce o nella penombra l’occhio si sforza di vedere meglio, l’ orecchio si tende con più attenzione: i nostri stessi sensi si svegliano quando qualcosa ci viene tolto.
Staffetta, esule, partigiano, moglie di , fratello di, si manifestano: persone che hanno preso in mano le proprie vite, perché“non ci sono liberatori, ma solo persone che si liberano”.
Come testimone lo spettatore partecipa, come testimone non può fingere di non avere visto e udito, e riceve dall’esperienza una piccola eredità.
Nella collettiva memoria, l’esperienza può non essere la propria, ma ugualmente mantiene la capacità comunicativa e richiede la necessità di restare emersa nella coscienza di ognuno.
Nella stanza della memoria, lo spettatore visita e viene visitato, invitato a ri-comporre, ri-percorrere, ri-appropriarsi.
I testi scelti appartengono a poeti più e meno conosciuti così come ai protagonisti delle vicende reali: “gente” che nelle parole incisive concrete e dirette ha impresso l’autenticità del proprio vissuto.
Non l’elaborazione formale, ma l’urgenza di ciò che c’è da dire.