domenica 9 agosto 2009


...per coloro che si sono smarriti
qui si apprende l'orientamento
luogo, nazione, terra, perdono di senso...

De-sidera : cosa aspettarsi dalle stelle?
Un gruppo di attori girovaghi, come uccelli migratori o naviganti insonni in cerca di orientamento, si riunisce in un’occasione dal sapore circense e di/vaga sulle storie e i miti legati ad alcune costellazioni.
Si evocano così il labirinto di Arianna e del Minotauro, le metamorfosi di Narciso, di Medusa, della ninfa Dafne, il volo di Dedalo e Icaro.
Ogni vicenda rivisitata pone l’accento su una condizione o una scelta : resistere alla sopraffazione, fuoruscire dai confini ribaditi e mutare per rivendicare una propria identità/diversità, metamorfosi liberatoria o difensiva, riappropriata e non subìta.
Citazioni e riscritture da autori della drammaturgia e poesia contemporanea fra cui Pasolini, Morante, Pinter, Muller, si coniugano al tema classico, traendo libero spunto dal mito svestito del proprio passato per rivelarne la portata più umana e creare delle piste di continuità che raggiungono anche la sensibilità più recente: il Minotauro riflette sulla condizione degli esclusi, Narciso si specchia nel proprio doppio femminile, la ninfa Dafne mutata in albero afferma la propria difesa di donna , Medusa rinasce corallo, la Donna Offesa si rialza .
A fare da trait d’union irriverente compaiono due clown emuli di Dedalo e Icaro, che tentano di volare con macchinari di loro invenzione sino all’inevitabile esito finale di fuoco.
Lo spettacolo utilizza appieno il linguaggio per immagini e azione scenica del teatro di piazza : partiture fisiche e vocali si organizzano in un tessuto scenico variegato, dove lavoro d’attore, danza, maschere ed attrezzi, fuoco, luci e musica, si calibrano poeticamente in un’alternanza di climi, dalla rarefazione del lirismo alla coralità energica così come alla entrée comique clownesca.
Una composizione d’insieme capace di emozionare e parlare allo spettatore contemporaneo, eterogeneo per età, cultura e provenienza.